Come catalogare la propria collezione d’arte


Viene riportata di seguito un’immagine che funge da esempio di scheda catalografica base. Segue l’immagine un testo con tutti i consigli utili alla realizzazione del proprio catalogo e alle specifiche nel caso si tratti di quadri, incisioni o sculture.
La presente scheda catalografica è composta da dieci sezioni principali ed è un riadattamento, semplificato, delle schede catalografiche Samira. La prima sezione riguarda la “definizione culturale” dell’opera, ovvero quella relativa all’identificazione dell’autore, ai suoi estremi anagrafici, al titolo dell’opera e ad una sua prima identificazione attraverso la definizione e l’identificazione del soggetto. La seconda parte è quella relativa alla “cronologia e dati patrimoniali”. L’opera viene qui inquadrata e collocata storicamente attraverso il secolo di produzione, l’anno specifico (o presunto, qualora possibile); viene assegnato un numero di inventario utile, soprattutto qualora riportato sull’opera stessa, ad una sua più rapida identificazione e vengono anche trascritti i dati relativi all’ingresso dell’opera in collezione, attraverso la definizione del luogo o dell’occasione d’acquisto, il prezzo e il suo valore attuale, che varia soprattutto per le opere più datate. Terza e quarta sezione sono rispettivamente dedicate ai “dati tecnici” e ai “dati analitici”. Si tratta di una fase fondamentale, dove le informazioni riportate sono tutte “leggibili” nell’opera: le misure vanno espresse in centimetri qualora si tratti di quadri, sculture o fotografie, nella formula “altezza per base”. Per le incisioni il discorso cambia: i dati da riportare riguardano la superficie dell’intero foglio, espressa in centimetri, nella formula altezza per base e successivamente quelli relativi alle misure della matrice, espressi, però, in millimetri. Per le sculture, invece, le misure vanno sempre riportate in centimetri ma, insieme all’altezza e alla base, va riportata anche la profondità; qualora le sculture siano di forma ovale o circolare, alla base e alla profondità si sostituirà il diametro (seguiranno il testo delle immagini relative alle possibili differenze). Seguono la definizione dei materiali utilizzati, delle tecniche, la segnalazione della firma o di eventuali altre iscrizioni, segnalandone anche la posizione e la tecnica di scrittura. La quinta è quella relativa ai “cenni biografici”; sono qui riportate notizie occasionali ed essenziali dell’artista, del suo lavoro e delle sue principali esposizioni, quasi sempre riprese pedissequamente da fonti primarie quali, se possibile, i cataloghi delle mostre o i siti personali degli artisti. Seguono la sezioni “fonti e documenti di riferimento” e “note”, dove ritroviamo la documentazione fotografica di pertinenza ad ogni singola opera e i riferimenti bibliografici. Per le fotografie, nel caso di cataloghi professionali, ci si può avvalere della collaborazione di un fotografo professionista, come nel caso della scheda precedente con la foto realizzata da Renato Spanicciati, professionista del settore. In questo caso la campagna fotografica necessita di sforzi non indifferenti, dal momento che richiede il montaggio in loco dell’attrezzatura necessaria allo scopo, adibendo appositamente una sala dell’abitazione dove è conservata la collezione. Le opere devono poi essere trasportate nello “studiolo” così attrezzato, smontate dalla relative cornici con vetro, altrimenti non fotografabili data la rifrazione, successivamente re-incorniciate e infine ricollocate o riposte nella sede originaria. Nella sezione delle “note” è possibile trovare, oltre alle note di genere, anche la “bibliografia specifica”, che è quella relativa alle pubblicazioni che un’opera può avere o meno e la “bibliografia di carattere generale”, dove si ritrovano quei cataloghi e pubblicazioni relative all’autore, spesso utilizzate per il recupero delle informazioni biografiche e presenti nella biblioteca privata del collezionista. Segue la “sitografia”, ovvero il sito ufficiale dell’artista o della fondazione, qualora esistente. Segue la sezione dedicata alla “scheda sintetica”. Qui vengono riportati tutti quei dati fondamentali dell’opera, ovvero Autore, Titolo, Anno, Tecnica, Misure, necessari al fine di una eventuale pubblicazione, oltre che ad una rapida identificazione dell’opera. Oltre al catalogo esteso delle opere, si può optare anche per la creazione di un ulteriore catalogo, una sorta di lista, ovvero quello relativo alle schede sintetiche, utile, nella ricerca in formato elettronico, per la rapida identificazione dell’opera e del suo numero inventariale, così da semplificarne il reperimento nel catalogo esteso. Seguono, infine, le due sezioni “compilazione” ed “eventuali variazioni”. Nella prima sono riportati i dati relativi alla compilazione, ovvero la data di stesura della singola scheda e il nome e cognome del compilatore. Nella seconda, invece, si lascia spazio alle eventuali variazioni apportabili in futuro da terzi; queste vanno giustificate e spiegate nella presente sezione.

Differenze tra le sezioni:

Esempi di differenze tra le sezioni, rispetto alla scheda precedente, ovvero quella del dipinto di Gerico, a seconda che si tratti di una scultura, un’incisione o una fotografia.

Scultura:

Incisione:

Fotografia:


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