Jackson Pollock – Alcool e problemi di equilibrio


La fama di Pollock, “l’artista sciamano”, è legata all’action painting, corrente della quale fu l’anima più controversa. Poco capace nel disegno, giunse ad una personale visione dell’arte: arte e vita sono inscindibili, bisogna agire per infondere sulla tela la propria essenza.

thierry ehrmann, Jackson Pollock, painted portrait, courtesy of Organ Museum ©2015

L’artista è famoso, anche, per il suo “caratterino”, irascibile e violento a causa dell’abuso di alcolici. Sembrerebbe che la sua passione per l’alcool, diventata col tempo una vera e propria malattia, sia cominciata presto, intorno ai quindici anni. Il suo alcolismo cronico lo portò ben presto a sviluppare un carattere violento, a non rinunciare a scazzottate e a tentare molestie. Tutto ciò ha contribuito alla sua fama di “Artista maledetto” e al mito della sua figura e della sua arte, sino al tragico episodio della morte, avvenuta l’11 agosto del 1956 quando si schiantò ubriaco con la sua auto. Eppure un avvertimento a non guidare ubriaco lo aveva già avuto. Nel 1948, infatti, cadde dalla sua bicicletta mentre, ubriaco, cercava di portare una cassa di birra sottobraccio. Da qual momento, e per due anni, smise di bere, ma alla fine le bottiglie ebbero il sopravvento! Dunque viene spontaneo domandarsi: cosa sarebbe stato della sua arte senza quelle bottiglie?

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Pollock, Jackson


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